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Linda Ricci  e Luca Tramonti un incontro particolare nelle sale Ida

Linda Ricci e Luca Tramonti un incontro particolare nelle sale Ida

 

La danza è tecnica ma è anche fiducia e contatto con l’altro: è “sentire” chi danza vicino a noi ed è creare una sinergia con il gruppo che porta una nuova energia sia al singolo danzatore che a tutto l’ensemble. Questa energia è scaturita nelle sale Ida non da una coreografia di gruppo ma dall’incontro di Luca Tramonti con la sua insegnante, Linda Ricci. 

Luca ha 22 anni ed è affetto da autismo e la danza per questo ragazzo è diventata un nuovo canale per esprimersi perché per Luca comunicare è veramente un compito arduo. La sua malattia infatti fa fatica a farlo entrare in relazione con le altre persone, specie in ambienti che non gli sono familiari. 

Linda Ricci, performer, danzeducatore e insegnante, ha costruito su di lui un percorso mirato e focalizzato solo sulle funzionalità del corpo e si è dovuta confrontare, specie nei primi incontri, con alcune problematiche tipiche dell’autismo (alterazioni della coordinazione motoria, comportamenti ripetitivi e schematismo mentale); ma anche ha capito da subito come qualsiasi corpo abbia un suo canale preferenziale ed è proprio lì che un insegnante può insinuare nell’allievo un nuovo modo per comunicare. 

Giorno dopo giorno, lezione dopo lezione, Luca si è affidato completamente a Linda e il dialogo tra insegnante e allievo in questo percorso non arriva, come accade nelle lezioni tradizionali, con le parole, ma dimostrando da entrambi le parti una fiducia completa. Chiaramente ci è voluto un po’ perché Luca si calmasse e cominciasse a godere di questo momento dedicato solo a lui; si è dovuto prima sentire a casa con piccole “ancore” create nello spazio e trovare da solo, e non senza difficoltà, un modo per calmarsi ed entrare in una routine che con il passare del tempo ha considerato propria. Luca poi ha anche i muscoli spesso contratti e a volte il suo corpo non reagisce come si vorrebbe; per questo anche una posizione a contatto con la terra, sdraiato, evoca in Luca la caduta o il sonno: va quindi stimolato in modo che il suo corpo ricordi una nuova modalità legata a quella posizione e ad un nuovo punto di vista diverso dalla solita emozione. 

Linda da quando porti avanti il lavoro con Luca e con quali modalità?

Lavoro con Luca da 3 anni ogni settimana per un’oretta. Abbiamo anche trovato con sua mamma un orario che fosse adatto alle sue esigenze, alle 13.45 dopo aver finito la scuola e aver mangiato. Studiando questo percorso personalizzato mi sono dedicata in particolare alla sua catena muscolare posteriore che in Luca è corta e, utilizzando le tecniche Laban, lavoro su macro temi come tirare e spingere, più o meno spirale, grandi e piccole rotazioni, girare e saltare. In ogni lezione valuto poi come va in quella giornata, se Luca è giù mantengo la calma, senza affaticarlo di testa, osservo l’attenzione mentale e la stanchezza fisica e semmai amplifico; lo osservo molto per creare sempre di più una lezione su misura per lui. Ho capito ad esempio che il trampolino e piccoli attrezzi gli fanno superare le paure e diventano una sicurezza per lui e ho visto che quando fa la capriola ha gli occhi gioiosi, oppure vedo che fa fatica quando va su e giù dalla spalliera. 

In che modo hai mantenuto un rapporto amicale con Luca e al tempo stesso tempo sei riuscita a mantenere il distacco tipico dell’insegnante?

In questo senso è proprio Luca che mi ha guidato, è lui che mi ha dato un ruolo di facilitatrice: questo ruolo lo mette a suo agio, non lo mette sotto pressione, lo aiuta a giocare. Per questo, per quanto possibile, cerco anche di accettare le sue proposte perché mi fa capire che c’è un impronta che gli è rimasta e che vuole riproporre. Ad esempio ora, perché si ricorda di essersi divertito, mi chiede di riproporgli di nuovo qualche gioco perché lo vuole riproporre a sua volta a casa con sua mamma. Anche se in modo inconsapevole Luca ora utilizza il suo corpo in modo nuovo e si diverte perché il suo corpo reagisce alle sollecitazioni riuscendo a stabilire un nuovo contatto fisico e umano attraverso il movimento e il gioco.

Come sta continuando questo percorso? E fino a quando pensi che potrà durare?

Credo che questo sia un lavoro che si possa portare avanti anche a vita, serve a lui che utilizza anche il corpo come un veicolo e a me che a ogni lezione cresco sempre di più. Ovvio che per lui la memorizzazione è lenta, ma anche la routine permette di scavare e andare in profondità e spero quindi che Luca non scappi mai dal suo corpo, che anzi lo accolga per utilizzarlo in maniera diversa. Per esempio poco tempo fa Luca mi portava i brani del Festival di Sanremo e su quelle canzoni montavamo una coreografia base e lì per lì se la ricordava: anche la danza quindi è un modo per attivare la sua memoria mentale.

La danza intesa come movimento e possibilità di contatto con il corpo altrui permette una conoscenza e una consapevolezza che è di estrema sensibilità. Il movimento lascia andare la mente in un altro universo e crea connessioni anche quando non ne siamo pienamente consapevoli e in questo modo un abbraccio, una carezza o un semplice passo di danza possono diventare i motori per una maggiore conoscenza sia del nostro corpo che di quello degli altri. 

Grazie alla potenza della danza nelle sale Ida si è aperta dunque una nuova relazione con chi è affetto da autismo e questo percorso ha dimostrato quanto sia importante che vengano aiutati e sostenuti progetti di questo tipo, rivolti in particolar modo a ragazzi e adulti perché poco presenti rispetto alle progettualità per i bambini e perché, come ci ha raccontato la mamma di Luca, Marina Montanari, sempre economicamente sostenuti dai familiari. 

Progetti come questi aiutano a vivere meglio chi è affetto da questa malattia, che sì isola le menti ma non i corpi che possono così aprirsi al mondo grazie alla conoscenza e alla fiducia incondizionata.

 

 

Guarda il video >

 

Foto di Federica Navarria

 

 

© Expression Dance Magazine - Giugno 2020

Letto 1945 volte Last modified on Martedì, 30 Giugno 2020 13:21

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