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Dalla cultura Hip Hop alle coreografie Urban Dance

Dalla cultura Hip Hop alle coreografie Urban Dance

Qual è la differenza tra Urban Dance e Hip Hop? Come si interconnettono tra loro? La nostra casella di posta elettronica è letteralmente intasata da mail in cui si richiede un chiarimento circa le loro principali caratteristiche e differenze, o dove si domandano informazioni sulla genesi e l’evoluzione del Popping, House e Waackin&Voguin etc.

Ad oggi sono disponibili online tantissimi approfondimenti interessanti circa questi argomenti ma è evidente che persista il bisogno di fare ulteriore chiarezza a riguardo.

Questo articolo si concentra proprio sui tanti differenti stili che vengono spesso erroneamente definiti Hip Hop, a iniziare dall’Urban Dance.

Quando parliamo di Hip Hop ci riferiamo ad una danza composta di 2 forme: Breaking e Party Dancing. Si tratta di una spiegazione estremamente semplificata ma che ne sintetizza al massimo la sostanza.

Tuttavia, per comprendere realmente questo stile è necessario scavare più a fondo.

L’Hip Hop nasce negli anni settanta del secolo scorso nel Bronx, a New York, come unica alternativa per i giovani di esprimere disagi, dare voce ai sentimenti, guadagnare rispetto e integrarsi divertendosi. L’Hip Hop è una cultura, uno stato mentale, uno stile di vita. Le varie espressioni di danza (Breaking, Freestyle Hip Hop e Litefeet), d’arte (graffiti), verbali (emcee/rap), di musica (DJ, produzioni) e di moda sono tutte manifestazioni di una stessa cultura.

“Il Breaking e il Social/Party Dancing emergono da questo scenario, radicato profondamente in uno specifico tessuto socio-politico”, mi spiega Buddha Stretch, tra i pionieri dell’Hip Hop Freestyle. “L’Hip Hop è come un essere vivente che respira, cresce e si evolve con la sua gente. Nel tempo – continua - la musica Hip Hop è cambiata, la danza Hip Hop si è modificata, mantenendo tuttavia constanti i principi fondamentali legati alle comunità latine e afroamericane”.

E cosa non è l’Hip Hop? Secondo Buddha Stretch “La parola Hip Hop è stata fin troppo abusata dalle scuole di danza per promuovere i propri corsi, sebbene la maggior parte di queste non avesse alcun titolo per farlo né insegnanti in grado di capirne e trasmetterne l’essenza. È così che si è andata creando una situazione in cui gli allievi imitano pedissequamente linguaggi, suoni e movimenti senza comprendere il vero significato del ballo. Questi corsi non insegnano autenticità dell’Hip Hop, non pagano il giusto tributo alle sue radici e alla sua cultura, usano soltanto l’aspettativa creatasi intorno a questo fenomeno come mera strategia di marketing”.

“Se una scuola di danza insegna movimenti dell’Hip Hop che non hanno nulla a che fare con la sua musica e la sua cultura, ciò che sta facendo è minare la reale essenza di questo stile”, incalza Moncell Durden, professore di Hip Hop dell’USC Glorya Kaufman International Dance Center di Los Angeles. “Quando penso all’Hip Hop – continua Durden - non mi viene in mente uno studio coreografico quanto piuttosto jam session, club, circoli, freestyler etc.”.

“Gli show televisivi e la filmografia hanno contribuito a snaturare la vera essenza di questo stile. The Step Up, Franchise, Stomp The Yard, per citarne alcuni, mostrano l’Hip Hop in modo tale da renderlo cool con una prospettiva di lavoro assicurata”, commenta a riguardo l’icona della Break Dance Bgirl Asia One.

Chiarito dunque cos’è l’Hip Hop, la domanda diventa: cosa si intende per Urban Dance?

“Il termine indica un insieme di team, prove, contest e video: l’Urban Dance non è uno stile di danza ma un atto. È una coreografia”, spiega Bgirl Asia One. “L’interpretazione di una performance di Urban Dance è fortemente condizionata dal suo coreografo e assume caratteristiche differenti a seconda del background”. 

Un esempio su tutti è dato dalla diversità evidente nelle coreografie di Franklin Yu’s Popping e Chris Martin. “Il bagaglio artistico e personale del primo porta alle isolazioni tipicamente presenti nelle sue coreografie. L’altro, come Bboy, si differenzia invece per i footwork pazzi e gli atletici floorwork. Entrambi tuttavia – conclude la ballerina – praticano, insegnano e tengono workshop di Urban Dance ma il loro stile è completamente differente proprio perché hanno competenze artistiche, personalità, esperienze e gusti musicali diversi. Tutto questo contribuisce ineluttabilmente al processo di creazione coreografica”.

In conclusione si può affermare che molte coreografie degli Urban Dancer sono una commistione di vari stili, dal Freestyle Hip Hop al Breaking e al Street/Funk style: per questa ragione spesso le persone tendono ad associare l’Urban Dance con l’Hip Hop e per lo stesso motivo talvolta è difficile spiegare che l’Urban Dance non è l’Hip Hop. 

 

 

Note sull'autore:

Jay Asolo, originario della Nigeria , si avvicina al mondo della danza fin dalla tenera età. Ballerino, coreografo e insegnante, oggi è protagonista di primo piano sulla scena internazionale dell’Hip Hop.

Jay Asolo sarà tra i giurati del Concorso Expression a Firenze presso Danzainfiera dal 22 al 24 febbraio 2019. Presenza gradita e costante all’evento, il famoso coreografo assegnerà ai più talentuosi borse di studio per il "Retro Kings & Queens Summer Intensive", con la Retro Kings & Queens Company, a Dublino (Irlanda) in programma per la prossima estate. Maggiori informazioni su www.concorsoexpression.com

E non solo...! A luglio 2019 Jay Asolo sarà presente in qualità di insegnante a Campus Summer School al Centro Studi La Torre di Ravenna. 

 

 

 

© Expression Dance Magazine - Dicembre 2018

 

 

 

 

 

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