Print this page
Il corso per danzatore con approfondimento della rappresentazione coreografica: le opinioni degli allievi

Il corso per danzatore con approfondimento della rappresentazione coreografica: le opinioni degli allievi

Lino Villa, Maria Stella Zangirolami e Carolina Cavallo hanno una diversa formazione alle spalle, ma tutti e tre hanno trovato nel corso IDA la chiave di volta per il loro futuro professionale.

Alto il gradimento dei partecipanti al corso di formazione professionale per danzatore con approfondimento della rappresentazione coreografica, promosso dall'IDA - International Dance Association, insieme all'Iscom E.R. e alla Regione Emilia Romagna. Rivolto a danzatori desiderosi di approfondire gli aspetti del lavoro del coreografo in ambito contemporaneo, il corso si articola in seminari-progetto che alternano materie fondamentali ad altre collaterali e complementari. L'intento è infatti quello di offrire ai partecipanti la possibilità di approfondire gli strumenti necessari alla scrittura coreografica, all'analisi del movimento, allo studio di stili e tecniche differenti. Ecco, l'esperienza di tre dei partecipanti.

LINO VILLA

30 anni | Milano

«Mi sono formato principalmente nella danza moderna e ho già avuto l'opportunità di lavorare come coreografo in diverse produzioni dell'Arena di Verona. Al riguardo, l'esperienza più significativa è stata la "Cenerentola" di Rossini negli allestimenti di Opera Futura, dove ho avvertito tutto il fascino del lavorare con grandi artisti teatrali. Ho partecipato a questo corso per mettermi in gioco, seguendo il consiglio di vari insegnanti fra cui Virgilio Pitzalis. In seguito la decisione è maturata anche dal forte interesse che nutrivo verso i docenti, tutti con un percorso artistico e professionale molto interessante. E ora che il percorso sta per terminare, posso dire di aver ben riposto la mia fiducia e le mie speranze, visto che gli insegnanti sono stato tutti bravi nell'intercettare i nostri bisogni e le nostre emozioni, facendoci lavorare molto su noi stessi sia a livello teorico che pratico. Abbiamo affrontato tanti metodi e strutture coreografiche differenti, e ne siamo tutti usciti arricchiti dal confronto. A livello personale, ho scoperto un mondo che neppure immaginavo perché la danza contemporanea va soprattutto 'vissuta', più che guardata. Sono riconoscente a tutti gli insegnanti per ciò che mi hanno fatto scoprire e, in particolare, a Laura Moro per avermi guidato in una migliore conoscenza del corpo, facendomi scoprire la fluidità; a Lorella Rapisarda, per il bel lavoro sul metodo Laban-Bartenieff; a Emanuela Tagliavia per avermi 'illuminato' sulla struttura della composizione coreografica in uno spazio teatrale, tenendo conto della musica, delle tecniche, delle pause. A fine corso, la mia speranza è di riuscire a mettere a frutto questo mio nuovo 'io' da artista, trovando la giusta forma per i miei progetti coreografici e per le nuove idee».


MARIA STELLA ZANGIROLAMI

24 anni | Ferrara

«Il corso è molto vario e ben strutturato. Per me che ho già studiato molti stili diversi, è molto utile ritornare alle basi, alle origini, perché ciò mi consente di guardare con uno sguardo nuovo al mio lavoro. Ogni docente e ogni singola disciplina mi ha lasciato qualcosa. In particolare, sono stata molto felice di aver approfondito il sistema Laban, mentre ho trovato piuttosto utili le lezioni sull'impiego delle luci di Daniela Bestetti, sulla drammaturgia di Renata M. Molinari e sulla scenografia di Linda Ricciardi. Tutti gli insegnanti sono stati molto bravi nel mostrare la loro idea di coreografia, così come sviluppata nel tempo a seguito degli studi e dell'esperienza acquisita. Grazie a tutti questi nuovi stimoli, derivanti da un bagaglio molto ampio di punti di vista, spero anch'io di poter trovare presto la mia strada. Quella per la danza è infatti la mia passione di sempre, scoperta quando avevo appena cinque anni. Dopo diversi anni di studio in una scuola amatoriale, a diciotto ho passato un'audizione che mi ha consentito di accedere a un corso professionale a Mantova, continuando poi a specializzarmi a Roma. Sono stata poi presa, come tirocinante, all'interno della Martz Dance Company di Eva Sanchez Martz. A causa di un infortunio sono stata costretta a rientrare a Ferrara, dove ho cominciato a insegnare. Il mio sogno nel cassetto? Diventare coreografa e avviare una compagnia di danza tutta mia».


CAROLINA CAVALLO

17 anni | Moncalieri (Pisa)

«Il mio percorso è molto articolato, perché provengo dalla ginnastica artistica, disciplina che pratico sin dalla prima infanzia. Da ragazzina però mi sono avvicinata anche alla danza contemporanea e alla contact, mentre da adulta al teatro. In questa mia formazione eterogenea, mi mancava un tassello importante: la formazione coreografica. Il corso proposto dall'IDA mi ha subito colpito per i docenti molto validi, in grado di proporre uno sguardo diverso, perché ciascuno di loro è 'portatore' di tecniche e metodi propri. E ora che ho avuto modo di conoscerli meglio, sono molto soddisfatta non solo della loro bravura, ma anche della loro capacità di trasmettere i concetti. A livello personale, avevo già cominciato a studiare il sistema Laban ed è stato molto interessante seguire il seminario di Lorella Rapisarda che, con poche indicazioni, è riuscita a 'colorare' il movimento di ciascuno di noi. Ci ha mostrato, infatti, come "guardare, riconoscere, provare, sentire" e quindi "vedere" in modo diverso e forse nuovo, il proprio e l'altrui movimento. Particolarmente originali anche le lezioni di Laura Moro che ci ha molto aiutato nel farci fare passi in avanti rispetto al nostro modo di muoverci e coreografare. Ci ha fatto scoprire quello che lei chiama la nostra 'calligrafia motoria', il nostro segno poetico-cinetico profondo dove si legano a doppio filo movimento e pensiero. Ho seguito con grande interesse anche il lavoro sulla voce condotto da Emanuele De Checchi, per meglio 'sentire' e 'comunicare'. Frequentare questo corso mi ha dato una marcia in più per la mia professione, e già in alcuni spettacoli mi è capitato di mettere in pratica alcuni stimoli ricevuti. Qualcosa di bello sta succedendo!».

 

 

© Expression Dance Magazine - Agosto 2017

Letto 4542 volte