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Il Progetto Didattico di danza Classica per le scuole

Il Progetto Didattico di danza Classica per le scuole

 

 

Annotazioni per un uso consapevole delTeacher Workbook

 

Il workbook del percorso formativo di Danza Classica IDA è un programma per gli esami finali di livello, ma soprattutto una guida per il docente nell’elaborazione della sua progettazione e pratica didattica. È utile precisare che la progettazione didattica si deve fare all’inizio di ogni anno formativo, ogni singolo docente è chiamato a scegliere i nuclei fondanti che dovrà insegnare e con quale progressione e percorso.

I programmi costituiscono una traccia generale di ciò che si consiglia di fare studiare agli allievi, a seconda della fascia di età. Spesso nella scuola amatoriale le classi si presentano molto eterogenee per età, anni di studio e doti personali. Il consiglio è di osservare i propri allievi singolarmente e la “classe” nel suo insieme come gruppo e dopo qualche settimana definire gli obiettivi didattici per il corso.

I Tre punti essenziali per preparare l’insegnamento sono: 

Valutazione

Pianificazione

Prassi

È molto importante sottolineare che ogni insegnante dovrebbe passare dalla logica programmatoria a quella più riflessiva volta a sviluppare più qualità nell’apprendimento dei contenuti (conoscenze, competenze e abilità) rispetto alla quantità: si deve rinunciare a una pianificazione didattica che mette in evidenza solo un elenco di movimenti e passi eseguiti senza la consapevolezza degli stessi che inevitabilmente, porta ad una carenza nello sviluppo motorio adeguato; ciò che va sollecitato in noi insegnati, è un’attenta prassi, nella selezione dei contenuti che si dovranno insegnare ai propri allievi, avendo cura di raccordare i diversi elementi che interagiscono nella prassi didattica: i soggetti in apprendimento, il contesto culturale, l’azione del docente (il metodo). Sarà perciò essenziale individuare gli obiettivi attraverso una pianificazione o programmazione formata da elementi irrinunciabili:

Conoscenza della realtà definizione degli obiettivi 

Scelta degli strumenti i contenuti

Prassi metodologica ciò che si insegna e il come insegno

Scelta dell’oggetto e delle procedure della verifica

Fulcro dell’insegnamento è il METODO, cioè il modo in cui il Maestro dà la lezione. Sicuramente ciascun docente ha un suo metodo derivato dal proprio bagaglio formativo e dalla propria personalità; tuttavia esistono fasi ben precise che portano all’interiorizzazione, che passano attraverso la conoscenza di base di un concetto, la comprensione, la memorizzazione e l’elaborazione. Esattamente come accade se ci si appresta a studiare un brano letterario, o una partitura musicale. Ne deriva che il docente dovrà “pretendere”, dopo aver individuato obiettivi didattici alla portata degli allievi, una corretta esecuzione di un movimento/esercizio e la memorizzazione, così da poterlo elaborare e riprodurre nel miglior modo possibile. Più semplicemente fare di meno, ma farlo bene, è sicuramente meglio che svolgere per intero i programmi proposti nel workbook ma con gravi carenze tecniche.

Partendo dal presupposto che si insegna ciò che si è, prima ancora di ciò che si fa, è fondamentale il modo in cui il docente si muove, si presenta, mostra ogni singolo gesto, dà la lezione con passione e partecipazione, evitando il sarcasmo ed utilizzando l’espressività della voce. Gli allievi devono capire fin da subito che si inizia a danzare già dal momento in cui si entra in sala, non solo al momento della coreografia.

Massima cura dovrà essere dedicata alla scelta delle musiche. Il Maestro di danza dovrebbe avere conoscenze musicali di base. Laddove queste manchino il consiglio è di scegliere musiche che abbiano una bella melodia ma accompagnamento musicale scarno, poco ricco, in modo da essere il più chiari possibile nella costruzione degli esercizi.

La musica utilizzata dovrà esprimere il carattere del movimento/esercizio che si sta studiando; essa dovrà cioè dare sia a livello di ritmo sia a livello di melodia la giusta dinamica all’esercizio. Si pensi ad esempio all’importanza del “legato” in un esercizio di Plié, e all’importanza di utilizzare un brano in tempo binario in cui sia chiaro il battere e il levare per un esercizio di Battement tendu o per i piccoli salti (soprattutto nei primi corsi). 

Inoltre ogni volta che vi sia una particolare difficoltà tecnica, il primo aiuto viene proprio dalla musica: si possono utilizzare tempi più lenti così da semplificare la comprensione del passo proposto ed apprenderlo nel modo più pulito possibile. 

Nello studio degli equilibri si consiglia di dare conteggi ben precisi, ad esempio 6 tempi di equilibrio e 2 di chiusura oppure 8 tempi di equilibrio e poi si chiude la posizione. Nulla va lasciato al caso , la proposta deve essere precisa anche per quanto riguarda posizioni di testa e braccia.

Il “ plié”, il “battement tendu” e il “battement jeté” costituiscono le fondamenta della tecnica e la loro impostazione deve essere curata con la massima attenzione. Nei corsi pre- accademici e nei primi livelli si utilizzeranno tempi musicali adeguatamente lenti/molto moderati così da poter curare al massimo postura, en dehors, corretto appoggio plantare, trasferimento di peso eccetera. La musica costituisce un valido sostegno anche per curare al massimo l’espressività di ogni movimento.

Particolare attenzione si dovrà dedicare all’utilizzo della musica nel salto, in particolare nel pre-accademico e nel Level 1. Nel salto si raccoglie tutta l’energia da terra per creare una posizione o una posa in aria per poi atterrare col massimo controllo. Questo obiettivo deve essere ben chiaro ad ogni maestro.

Salti a trampolino: si intendono i salti eseguiti come su un tappeto elastico, di seguito e senza pause. Si consiglia di utilizzare un tempo BINARIO (2/4 o 4/4) nel seguente modo:

-Primo ottavo (u-) si atterra,  secondo ottavo (-no) si salta , primo ottavo (du-) si atterra, secondo ottavo (-e) si salta e via di seguito. In altre parole si salta sul levare.

Temps sauté: solitamente per i temps sauté nelle compilation in commercio il tempo utilizzato è 2/4 . Se si sta impostando il salto nei primi corsi è fondamentale introdurre PAUSE nel movimento,  quindi eseguire un plié, un salto (sul “levare” dei tempi, ovvero sulla seconda sillaba del conto), un pliè, pausa stendendo le ginocchia. Dopo una serie di ripetizioni si costruiranno esercizi in cui i salti eseguiti di seguito saranno sempre di più. Si raccomanda di essere molto precisi nello stabilire i tempi richiesti per il cambio della posizione (esempio dalla prima alla seconda). 

Nei primi corsi il tempo dovrà essere “moderato”, per sviluppare la capacità di elevarsi dal suolo ma anche di tornare in equilibrio al suolo con un corretto demi plié.

Ulteriore esempio di come l’appropriato uso della divisione musicale aiuti la tecnica,  nei primi corsi soprattutto, si ha nella sissonne fermée e nella sissonne ouverte; poichè nel primo caso il movimento termina in posizione chiusa, si richiede per la sua dinamica un accento forte nella chiusura del movimento (prima sillaba del conto). Si otterrà così una chiusura più veloce e brillante della seconda gamba. Nella sissonne ouvert l’appropriato uso dei tempi musicali evidenzierà la posizione aperta. 

 

 


 

Il Progetto didattico per le scuole di danza associate IDA prevede tre percorsi: 

CLASSICO

MODERN JAZZ CONTEMPORANEO

HIP HOP

Gli esami di livello si tengono direttamente nelle sedi della scuole e permettono il rilascio di un attestato per gli allievi. 

Maggiori informazioni a questo link >

 


 

 

Bibliografia:

- "Pedagogia e scienze dell’educazione"  Aldo Visalberghi - ed. Oscar Saggi Mondadori

-"Teaching Beginning Ballet Technique" Gayle Kassing/Danielle M. Jay - ed.  Human Kinetics

- "Corso di danza classica"  A. M. Prina - ed. Gremese

 

 

 

© Expression Dance Magazine - Giugno 2019

 

 


Note sugli autori

 

Massimiliano Scardacchi Insegnante diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Roma e alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano.

Rosita di Firma Insegnante di danza classico-accademica diplomata presso l’Accademia del Teatro alla Scala. Diplomata IDA alla Dance Professional School.

 

 

 

 

 

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