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Cellopointe, vedere la musica

Cellopointe, vedere la musica

Non capita tutti i giorni di vedere uno spettacolo in grado di coniugare armoniosamente la musica da camera con la danza contemporanea, con l'intento di creare nuove opere o di rendere omaggio ai più apprezzati classici. A New York, sì. Perché è lì che è più facile poter ammirare i Cellopointe, una compagnia di danza e musica davvero speciale, fondata nel 2011, su iniziativa della famiglia Wiley: Peter, Marcia, David e Dona. I fratelli David (violoncellista) e Dona (ballerino) si esibiscono con il padre Peter (vincitore del Grammy-Award come violoncellista) mentre la madre Marcia, anche lei violoncellista, assume presto un ruolo di guida. Tutta la famiglia è praticamente cresciuta suonando il violoncello insieme in casa e durante le recite scolastiche. Finché a un certo punto Dona si è dedicata maggiormente alla danza… Le performance dei CelloPointe sono uniche in quanto i musicisti e i ballerini di esibiscono insieme sul palco, creando un'atmosfera intima e originale combinazione di tradizione e avanguardia. D'altra parte la musica da camera, da cui tutto è partito, è una forma di musica classica pensata per un piccolo gruppo di artisti. È uno stile musicale intimo che in molti amano descrivere come una conversazione fra amici, adatto a ben mescolare sul palcoscenico musicisti e danzatori. «Prima di tutto ci divertiamo - ama ripetere la ballerina Dona Wiley -. Ci godiamo ogni spettacolo e passiamo del buon tempo insieme. Lavorare con persone con cui c'è un legame così stretto è certamente un'esperienza diversa da qualsiasi altra che abbiamo avuto con altre compagnie. È sempre molto appagante sentire che i membri della compagnia si divertono realmente a lavorare insieme ed è ancora meglio quando si formano rapporti stretti». Come nasce questo riuscito progetto artistico? Inizialmente dalla semplice idea di un duetto tra un padre musicista e una figlia ballerina, Peter e Dona. Poi però la moglie madre Marcia ha intuito le potenzialità di un ensemble di danza e musica con base a Manhattan ma in grado di spostarsi in tour. Fondamentale nel creare il gruppo è stata poi la capacità di attirare attorno a sé giovani artisti di provenienza varia, dagli allievi e colleghi famosi di Peter che rendono omaggio alla musica da camera, ai ballerini freelance amici di Dona e fino ad alcuni tra i più innovativi coreografi di New York. In qualità di direttore esecutivo, Marcia Wiley è molto abile a colmare il 'divario' fra musicisti e ballerini, creando una programmazione molto attenta e accurata che mette in luce i virtuosismi di tutti. Il risultato finale è una stretta famiglia di artisti, che trae nutrimento proprio da questa forte collaborazione e che si impegna a portare il pubblico a una profonda esperienza dei CelloPonte. La compagnia invita a vedere la musica. Questa è la peculiarità dell'ensemble, la capacità di proporre qualcosa che nessuno finora aveva mai provato. Il risultato è una ricca esperienza per il pubblico, con una certa varietà di compositori, epoche e generi, in grado di soddisfare anche i più esigenti. La musica non è uno 'sfondo' della danza ma viene trascinata in primo piano ogni volta. Uno spettacolo-concerto dei CelloPointe è in grado di riempire i sensi dall'inizio alla fine e di far rivalutare il ruolo della musica nella danza. «Sempre più - afferma Marcia Wiley -, vediamo la musica dal vivo usata nella programmazione della danza. La più grande tragedia di questa tendenza è trascurare il musicista come artista. Mi fa male assistere a una performance in cui i musicisti sembra che debbano solo tirar fuori il metronomo per trovare il battito necessario ai ballerini. O vederli dimenticati sul palcoscenico mentre aspettano che i ballerini tornino. Una delle più grandi soddisfazioni di CelloPonte è stata quella di reinventare l'uso della musica nella danza come una forma d'arte viva. Tutti gli artisti della nostra compagnia devono sentirsi reciprocamente, respirare e reagire insieme in quel dato momento sul palco. L'interpretazione musicale di un pezzo conta quanto quella di una coreografia e, in entrambi i casi, deve essere prima di tutto emozionale. Questo è ciò che rende CelloPointe un'esperienza veramente unica».

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