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Punto di vista

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Conversazione con Massimo Gerardi sul Concorso Internazionale di danza Expression e sul panorama della danza in Italia e in Europa

Da anni prezioso giurato del Concorso Internazionale di Danza Expression, Massimo Gerardi si occupa da molto tempo di danza e di talenti, ma da un altro punto di vista: un punto di vista non italiano. Gerardi ha costruito la sua esperienza tra Germania e Austria e attualmente è rehearsal director e insegnante di danza contemporanea presso l’Accademia di Danza del Teatro dell’Opera di Vienna. Massimo inizia la sua formazione di danza a Udine e Reggio Emilia e dopo alcune esperienze importanti in patria si è trasferito in Germania allo Stadttheater Augsburg. Ballerino solista presso il Balletto di Norimberga, il Balletto di Dortmund, il Landestheater Linz e lo Staatstheater Oldenburg ha ballato in coreografie di Birgit Cullberg, William Forsythe, Rui Horta, Amanda Miller, Jacopo Godani, Jean Renshaw, Robert Poole, Martin Stiefermann, Jenny Coogan, Gregor Zöllig, Antonio Gomes, David Sutherland e Amedeo Amodio.
Al Concorso Expression ogni anno si cerca di mettere insieme tanti tasselli, tante esperienze, tante opportunità per i giovani e talentuosi danzatori perché ci rendiamo conto che ogni piccolo seme è uno strumento utile nella formazione di danzatori che, a piccoli passi, cercano di capire quale miglior percorso possa aiutarli nella strada verso la danza professionale. In questo percorso i nostri giurati sono fondamentali. Con Massimo Gerardi ogni anno questo lavoro porta frutti impensabili, e sempre meravigliosi e, anche quest’anno, grazie alle borse di studio assegnate durante il Concorso Expression 2023 (accesso diretto alle selezioni private per l’Accademia della Scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Vienna, inclusa inoltre la partecipazione a vari training e grazie alle quali è stato possibile evitare il processo di preselezione) alcuni giovani danzatori hanno dato vita a un sogno.

Massimo, siamo felicissimi di ritrovarti e di ritrovare il tuo entusiasmo per la formazione dei giovani talenti. Da quanti anni lavori all’estero e cosa ti ha spinto a intraprendere questa tua carriera fuori dal nostro Paese?
Sono all’estero già dal 1991 prima come danzatore, poi come docente e coreografo. Già a quel tempo, e in effetti anche oggi, si mirava a intraprendere la propria carriera al di fuori dell’Italia perché, specialmente la Germania, offriva parecchi sbocchi professionali, non solo per la danza classica (mia prima formazione), ma anche per la danza contemporanea e il teatro-danza. Io avevo voglia di entrare in contatto con questi generi che in Italia non si trovavano molto frequentemente.

L‘Italia, da sempre è considerato il Paese dell‘arte e della danza. Mi chiedo e si chiedono in molti, sopratutto tra i giovani, perchè anche per ciò che riguarda la danza (e forse l‘arte in generale) questo non è più un Paese per giovani? Per chi vuol perseguire l’obiettivo di un lavoro dignitoso in quest’ambito, molto spesso le porte di altri Paesi si aprono subito dopo le scuole superiori. Come possiamo invertire questo “processo migratorio” dei danzatori? Pensi sia possibile invertirlo?
Oggi in Italia abbiamo un numero molto superiore di studenti nel campo della danza e contemporaneamente sono stati chiusi due importantissimi sbocchi professionali come le compagnie del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Arena di Verona. Solo le forze di alcuni coreografi indipendenti, come Michele Merola per fare un esempio, hanno creato nuove ed eccezionali realtá professionali, che, tuttavia, non sono dotate di fondi sufficienti per offrire una retribuzione adeguata.
All’estero troviamo molte accademie o universitá della danza che sono in diretto contatto con le compagnie dei teatri locali, come ad esempio l’Accademia in cui insegno io a Vienna, che facilitano l’ingresso nel mondo del lavoro agli studenti che le frequentano. Questa realtá mi sembra che esista in Italia solo in tre istituzioni, le Scuole di danza dei Teatri di Milano, Roma e Napoli.

Al contrario ti chiedo anche un punto di forza del settore in Italia! Nel tuo lungo percorso estero, che ti vede oggi come rehearsal director e insegnante di danza contemporanea presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Vienna, ma che ti ha visto anche insegnante in SEAD e manager della Compagnia di Danza del Teatro di Glessen, sicuramente hai avuto modo di osservare diverse realtà e di confrontarle con quelle italiane. Cosa esporteresti? Qual è la qualità di cui i nostri danzatori devono far tesoro?
Da un lato in questi ultimi anni ho notato un grande sviluppo della danza contemporanea nella scena italiana e di questo sono enormemente contento. Da un altro lato in alcune realtá ho notato un certo abbassamento del livello tecnico della danza classica. Dovremmo, a mio avviso, continuare a praticare contemporaneamente bene i due generi per essere “pronti” ad affrontare il passo verso il professionismo.
Inoltre il carattere dell’italiano é molto deciso ed intraprendente e questo si riscontra soprattutto nella presenza scenica dei nostri danzatori: questo è a mio avviso un punto che ci distingue dalle altre nazioni.

Tre buoni motivi per partecipare al Concorso Expression?
1. professionalitá nell’organizzazione;
2. una piattaforma di livello internazionale;
3. momento di confronto con altre realtá per trarre spunto e progredire.

All’edizione 2023 di Expression hai assegnato alcune borse di studio e proprio tre di quelle borse di studio hanno condotto tre danzatori nella Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Vienna. Cosa significa per loro questo? Puoi descriverci una giornata tipo in Accademia? Quali sono le opportunità una volta concluso il percorso?
Credo che i tre ragazzi si siano molto ben adattati anche perché abbiamo molti studenti che vengono dalla nostra nazione e questo li fa sentire un po’ a casa. Nel contempo per accedere alla scuola dell’ obbligo devono imparare velocemente il tedesco.
L’ Accademia di Vienna é in gran parte basata sulla danza classica. Ci sono lezioni giornaliere per gli ultimi quattro anni dalle 8 alle 12:30 e poi quasi tutti seguono le lezioni in una scuola affiliata per il diploma di maturitá superiore, una specie di liceo coreutico. Le prime quattro classi seguono invece le lezioni della scuola al mattino e quelle dell’Accademia al pomeriggio dalle 14:30 alle 18.
L’opportunitá piú diretta é che alcuni studenti dopo l’ottavo anno vengono inseriti (tramite selezione) nella Junior Company del Balletto dell’Opera di Vienna in cui hanno la possibilitá di continuare a perfezionarsi tecnicamente e di fare esperienza in scena con la Compagnia dell’Opera. ⬢

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