Expression n. 1 / 2023

In questo numero:

Editoriale

di Valentina Minguzzi

Sono giorni in cui non faccio altro che pensare al tempo. Decisamente un concetto inflazionato se pensiamo che, probabilmente, nel medesimo istante, milioni di persone in diversi angoli di Terra riflettono su questo determinato concetto: tempo che scorre, tempo speso bene, tempo speso male, tempo sprecato, tempo che vola. A questo concetto dobbiamo sempre inesorabilmente abbinare un altro tema, quello della vita: vita che scorre, vita spesa bene, vita spesa male, vita sprecata, vita che vola. Mi sono resa conto che queste due parole possono quasi essere intercambiabili e mi sono, per un momento, sorpresa, perché sembra banale, ma davvero non mi era mai capitato di soffermarmi così profondamente su questo intreccio. Abbiamo trascorso quasi tre anni di vita in una bolla, più o meno ampia, all’interno della quale abbiamo osservato il tempo passare, lentamente. E nell’amarezza del momento, abbiamo continuato a cercare soluzioni, a capire cosa avrebbe potuto migliorare il nostro tempo, la nostra vita, nonostante la drammatica situazione globale.

Indipendentemente dal settore, le persone hanno cercato di riprendere in mano scampoli di tempo, un minuto alla volta, recuperandolo. Così, anche nel mondo della danza, abbiamo assistito a piccole rivoluzioni quotidiane per evitare di perdere tempo, il nostro tempo, trasformandolo in “tempo di valore”: lezioni in diretta live, concorsi online, danze nelle proprie “bolle” di un metro quadrato. Per un certo periodo anche i corpi danzanti si sono sfiorati, ma mai toccati e oggi, queste piccole rivoluzioni, hanno trasformato il quotidiano.
Le dimensioni si sono intrecciate, come le vite e le storie che ne fanno parte. Questo periodo post pandemico sta mostrando nuovamente quanto le piccole rivoluzioni quotidiane di ogni tempo, abbiano cambiato il mondo. In questo numero di Expression abbiamo raccontato storie intramontabili, vite che danzano e che hanno danzato in momenti storici cruciali, figure come quella di Yehudit Arnon, fondatrice della Kibbutz Contemporary Dance Company, anima gentile, sopravvissuta all’olocausto, ha portato la danza in Israele insieme ai primi pionieri, dando vita a un movimento fuori dal tempo, una compagnia che da 70 anni, attraverso la danza, comunica storie, vite, emozioni.

Il valore della danza non è racchiuso solo nei suoi passi, ma anche nei suoi benefici, che diventano parte integrante della vita di chi la pratica: lo scopriamo insieme a IADMS, associazione internazionale che da oltre 30 anni è impegnata nel dimostrare attraverso evidenze scientifiche l’importanza della danza nella salute delle persone, siano essi ballerini, postini, insegnanti, medici, mamme, papà oppure nonni. Una danza senza tempo per la salute dell’umanità, una danza che, abbiamo visto fermarsi un attimo, giusto il tempo per capire in quale altro modo continuare a far emozionare e a curare il mondo attraverso il movimento, al di là del tempo.